In Italia il clima è sempre più rovente: a periodi di siccità si alternano violente manifestazioni temporalesche e improvvisi nubifragi, in cui la quantità di pioggia caduta supera i 30 millimetri all’ora, quantità normalmente prevista in 10 giorni1.
L’anomalia meteorologica è dunque diventata la normalità. Secondo le ultime stime di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) il 2018 è stato l’anno più caldo dal 1961, quando sono iniziati i rilevamenti e, dal 1983, ogni anno ha registrato temperature medie più alte rispetto a quello precedente2.
Questo aumento spesso determina lo scontro tra l’aria riscaldata a livello del suolo e i venti freddi provenienti dal Nord e dall’Est Europa, causa eventi atmosferici estremi con effetti inaspettati – come abbondanti nevicate al centro-sud e in zone costiere – e in alcuni casi devastanti.
Sono molti gli eventi meteorologici di questo tipo ad aver investito la Penisola nel corso del 2018, con vittime tra la popolazione e gravi conseguenze per l’ambiente e il territorio.
Nel mese di ottobre 2018, la Sicilia orientale è stata colpita da forti temporali ed alluvioni, con danni significativi ad abitazioni e strutture; sempre nello stesso periodo, un’ondata di maltempo più estesa e violenta ha investito tutta l’Italia da Nord a Sud, con venti che hanno superato i 200 km/h e precipitazioni complessive giornaliere che hanno toccato valori di oltre 400 mm in Friuli Venezia Giulia (quattro volte superiori alle medie mensili della regione) e di oltre 300 mm in Liguria, Veneto e Lombardia.
L’estate 2018 è stata poi la più piovosa nel Sud e sulle Isole, con precipitazioni del 400-500% più alte rispetto alla media tra il 1971 e il 20003.
Questa situazione metereologica viene ulteriormente aggravata dalla scarsa manutenzione di molti fiumi e corsi d’acqua italiani in molte regioni, come sottolineato da ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) nel 20164.
Per questa ragione, le piogge torrenziali sempre più frequenti, capaci di riversare su un’area, in poche ore, il quantitativo di acqua corrispondente a un mese piovoso5, aumentano la possibilità che vengano colpite le abitazioni e che locali, mobili e oggetti conservati possano essere danneggiati da acqua torbida che trabocca dagli scarichi, o dall’enorme flusso d’acqua che scorre all’esterno e che si infiltra nei locali stessi.
Il fatto che l’Italia sia quasi interamente sottoposta a rischio di inondazioni o alluvioni è segnalato dalla Mappa della pericolosità idraulica italiana (dati ISPRA 2018)6, dalla quale emerge come tutte le regioni abbiano un grado di rischio che aumenta in corrispondenza di eventi meteorologici particolarmente significativi o inusuali.