Scarpe da calcetto o da running, tappetino, pesi e racchetta da tennis sono rimasti in fondo all’armadio per mesi, eppure, c’è un periodo dell’anno in cui fare sport ritorna velocemente fra le priorità di molti italiani. Secondo i dati dell’Istat, poco meno di un italiano su quattro fa esercizio fisico in modo continuativo (il 24,8% nel 2017 contro il 25,6% del 2016); un numero che sale a oltre uno su tre (il 33,9%) in primavera ed estate grazie ai praticanti occasionali, con picchi superiori al 45% nel nord-est italiano.
Con l’estate torna la voglia di muoversi: la partita settimanale con gli amici, qualche chilometro di corsa al parco nel weekend o esercizi a corpo libero prima di andare al lavoro diventano la strategia di punta per rimettersi in forma in vista della prova costume, ma anche per godersi qualche ora all’aria aperta e scaricare lo stress dopo mesi di triangolazione casa-lavoro-impegni. E se sono indubbi i benefici, fisici e psicologici, di una pratica sportiva regolare e adeguatamente preparata, un po’ di moto saltuario può trasformarsi in un infortunio. Come sottolinea Assosalute, sono proprio i praticanti occasionali a rischiare di più facendo sport. La sottovalutazione di una corretta preparazione allo sport è comunque generalizzata: uno studio di Nutrimente Onlus riporta che circa in italiano su due (il 48%) ricorre al “fai-da-te” per prepararsi in vista dell’estate, svolgendo attività fisica in autonomia e affidandosi ai consigli, più o meno attendibili, degli amici o trovati su internet.
Ginocchio, spalla, schiena, mano e gomito: gli sport che possono provocare infortuni a queste parti del corpo, più soggette a fratture e distorsioni, sono proprio quelli estivi e da vacanza1: sul podio calcio e calcetto, seguiti dallo squash, dalla corsa, dal crossfit, dal surf, dal tennis e infine dal ciclismo. Ma anche la pallavolo, magari improvvisata sulla spiaggia, i tuffi dagli scogli o anche solo dal trampolino della piscina, il rafting, le moto d’acqua e lo sci d’acqua. In totale hanno provocato circa il 30% di distorsioni, il 15% di forti contusioni, il 20% tra lussazioni e trauma cranico e il 10% di fratture. Fra queste ultime spiccano le lesioni determinate da eventi microtraumatici ripetuti nel tempo, spesso correlate all’attività fisica intensa per rimettersi in forma per l’estate. In questi casi, al danno fisico si sommano le conseguenze di un periodo di stop dalle attività lavorative e quotidiane più o meno lungo, l’eventuale riabilitazione o l’assistenza domiciliare e le visite di controllo. Una serie di imprevisti che si traduce in costi ingenti e stress personale e familiare.
Ecco la classifica degli sport più a rischio infortuni: